A seguito del protocollo di modifica del Trattato Italia – Svizzera, firmato il 23/02/2015, ratificato in Italia con la Legge n. 69/2016, si è sbloccato lo scambio di informazioni, su richiesta, riferito a contribuenti identificati.
Si è quindi avviata la collaborazione dell’Amministrazione Federale Svizzera con l’Agenzia delle Entrate per individuare gli italiani che detenevano, tra il 2015 e il 2017, attività in Svizzera NON dichiarate e che non hanno aderito alla Voluntary Disclosure.
L’Agenzia delle Entrate ha inoltre la possibilità di presentare alle attività svizzere, delle “richieste di gruppo”, riferite cioè a categorie di contribuenti non individuati singolarmente, perché ignoti al fisco italiano, ma accomunati da un determinato schema di comportamento. La finalità è quella di conoscere coloro che, nel periodo tra il 23/2/2015 e il 2017, hanno svuotato i conti in Svizzera per evitare di aderire alla Voluntary Disclosure.

Gli strumenti per il passaggio generazionale. Parte seconda: i patti di famiglia.
Introdotto nel Codice civile dalla Legge n. 55/2006, il patto di famiglia rappresenta il primo tentativo del legislatore di ammorbidire il vincolo dettato dal divieto dei patti successori al fine di “facilitare” il passaggio generazionale dell’impresa a conduzione...